SpoNpatour 2019 - 2° giorno
Venerdì 20 settembre 2019
Mattina (BORMIO – SOLENA – VAL FORCOLA – BOCCHETTA DI FORCOLA – PASSO UMBRAIL – RIF. GARIBALDI) :
Percorsi 26 km in 6:00 ore (1:20h di soste), dislivelli: +2100 mt, -460 mt.
Dopo colazione, un breve briefing con una persona dell’albergo per capire meglio come funzionava la chiusura della statale dello Stelvio (per i lavori alla frana) e relative finestre di passaggio ad uso esclusivo dei ciclisti. La sbarra di chiusura sembra che sia prima della deviazione che dovremo imboccare, non ci resta che andare a vedere.
Foto di rito e partenza!
1° esame a Renato
Passato a pieni voti nella specialità del nostro gruppo: Mangiare a tavola!
Iniziamo la salita sulla Statale 38 dello Stelvio, la giornata è splendida, l’allegria è tanta… iniziano le prime frecciatine e stuzzicature al nuovo (Renato) che predilige la strada alla MTB… che domani con lo zaino grosso sulle spalle non avrebbe retto… e via via.
Poco dopo il bivio di Bagni Vecchi troviamo la sbarra che chiude la strada, assicuriamo alla guardia forestale che saremmo usciti dall’asfalto al bivio della carrabile militare e lui ci dice che non ci ha visti… e ci lascia passare.
Dopo poco più di un chilometro infatti, troviamo sulla sinistra una strada bianca che scende nella gola fino ad un ponte sul torrente Braulio. Qui ci fermiamo per fare un po’ di foto e guardare con apprensione la salita che ci aspetta sull’altro versante.
Affrontiamo ora la salita che ci porterà all’inizio della Val Forcola, è molto sassosa, specialmente in corrispondenza di un paio di frane, e il burrone sulla sinistra non è niente male. Per arrivare in cima a quasi 2000mt di altitudine (Grasso di Solena) percorriamo 4,5 km con una pendenza media dell’11% di salita.
In cima, ad una biforcazione, troviamo un’area picnic accessibile dal lago di Cancano e ci concediamo una bella pausa.
Alle 10:20 circa ripartiamo imboccando la strada bianca che inizia la Val Forcola, siamo a circa 2000 mt di altitudine ma sia a sinistra che a destra svettano montagne tra i 2700 e i 3000 mt.
La strada è una carrabile in alcuni tratti sassosa che, con un po’ di saliscendi, sale leggermente per arrivare intorno ai 2300 ad una stalla dove incontriamo un’asina molto gioviale, che si fa accarezzare, fotografare e che a un certo punto con un paio di sonori ragli ci fa capire di spostare le biciclette perché voleva bere all’abbeveratoio. Mentre aspettiamo chi è rimasto più indietro, è proprio a causa dell’asina che si accende una diatriba sui muli, gli asini, i bardotti, etc.
E parte anche la scommessa!
cerca su Wikipedia
Per chiarire un po', questo è quello che dice la famosa enciclopedia online
Da lì inizia una VERA salita che però ci costringe spesso a scendere a piedi per il fondo smosso, inoltre dopo i 2400 mt si inizia davvero a “sentire” la quota.
Questo però non influisce sulla discussione “asini, muli, bardotti”, e alla sosta successiva ancora i due si infiammano sulla questione!
Nell’ultimo tratto il paesaggio cambia totalmente ed assume le caratteristiche dell’alta montagna fino all’arrivo a Bocchetta di Forcola a più di 2700mt
Da lì si vede in lontananza il Passo delle Stelvio e il Rifugio Garibaldi, meta del nostro pranzo, ma c’è ancora tanta strada e sono le 12:40 per cui, trovato un po’ di segnale, riusciamo ad avvertire che arriveremo tardi ma di aspettarci coi pinzoccheri!!!!
Iniziamo a scendere su un single track fino al Passo Umbrail, da lì qualcuno scende su asfalto fino alla dogana italiana ma viene subito richiamato (a parte Lino che preferisce continuare per lo Stelvio) perché andiamo a percorrere un antico sentiero posto tra Svizzera e Italia che porta dopo una serie di tornanti malefici al Rigugio Garibaldi dove finalmente ci riposiamo e rifocilliamo.
Pomeriggio (RIFUGIO GARIBALDI – PASSO DELLO STELVIO – BORMIO ) :
Percorsi 23 km in 1:10 ore (00:20h di soste), dislivelli: +0 mt, -1640 mt.
Il dopo pranzo ci scopre stanchi e non è nemmeno prestissimo; il percorso originale prevederebbe di risalire il single track fino a Bocchetta di Forcola per poi continuare molto in quota fino a riscendere all’inizio della Val Forcola. Qualcuno tra i più stanchi (io) propone di rimanere al Rifugio o al Passo dello Stelvio (tra l’altro c’è da recuperere Lino che non risponde al telefono) spaparanzati al bar per aspettare le 18, (ora in cui ci avrebbero fatto passare alla frana sulla statale) e trova subito dei seguaci. I più stacanovisti (pochi) invece dicono che vogliono continuare sull’originale, la maggioranza silenziosa secondo me pensa “andiamo al bar, si, si, si)”.
Intanto si scende al passo, dove c’è più gente che a Natale in via Calzaioli! facciamo le foto di rito al cartello del passo e poi si decide di andare tutti giù subito senza aspettare le 18 sperando che ci facciano passare. Aggiriamo le transenne e ci si aggregano altri ciclisti con la BDC (il gruppo da coraggio!), in effetti dove ci sono i lavori ci lasciano passare senza problemi, praticamente non ci c…no proprio! Prendiamo solo una ramanzina dalla persona alla sbarra in fondo ma noi ce la giochiamo bene dicendo che tornavamo da Solena e non dalla statale
Ormai il primo giorno è andato, è presto e allora non indugiamo a passare in parata dentro il centro di Bormio, transitando nella piazza principale dove è ancora allestita la partenza di una gara di ciclismo su strada.