S MARCELLO PT – SPIGNANA – DOGANACCIA – CROCE ARCANA – LAGO SCAFFAIOLO – PSO STROFINATOIO – FTE UCCELLIERA – PSO NEVAIA – GAVINANA

The Lion's Wednesday reloaded

Protagonisti: Gianluca_G, Paolo_C, Luca_R, Gianni_M, Antonio_S, Giovanni_N, Corrado_F, Alessandro_C, Renato_D, Gianluca (Pratolino)

Si era detto: vediamo se la seconda viene meglio..

E quindi, relaod, ricarica!,
pur annichiliti dal Covid e rivoluzionati tutti i calendari, a nessuno era davvero tramontata l’idea di riprovarci.. e quando Luca il primo luglio oso’ lanciare il guanto di sfida, tutto è venuto naturale e accordarsi per il secondo mercoledì da leoni e’ stato un attimo (con soddisfazione unanime, “a parte un parrucchiere contro natura..)..

Undici, undici, undici leoni… Noi vogliamo undici leoni..

Così si cantava quando andavo io allo stadio quarant’anni fa.. E c’è mancato poco alla fine che non si facesse la squadra completa, dopo aver scoperto una discreta “cantera” in quel di Pratolino..

10 leoni 10, tutti spavaldi per le previsioni meteo rassicuranti, con la maglia nuova rossa sfumata alla moda.. I reduci della prima avventura sollevati nel marcare le differenze rispetto all’anno prima..

Salita progressiva, prime selezioni al caldo della Croce Arcana (nome misterioso bello da pronunciare) poi crinale, crinale e lago.. Lago e’ una parola grossa, meglio Pozza, una pozza, da solcare in bici, quasi uno sberleffo rispetto alle acque limacciose ed infernali che ci avevano accolto nel 2019..

Ed anche l’oste del rifugio trasformato da burbero Caronte in cordiale amicone, vino mammalone e cinghiale che fanno da padroni del desco secondo le previsioni, Kalle e Gianni che alimentano la festa per sdebitarsi di auguri e bici nuove.. per finire con la regina delle crostate con diademi di fichi, noci e mandorle..

Sembra quindi la classica commedia all’italiana, a lieto fine, anzi quasi cine panettone, scontata, come si direbbe ” da pecore!”

Ma da metà il film cambia registro, come a riprendere da dove si era interrotto l’anno prima … ed in barba a tutti i meteo previsionali, i branchi di nuvole nere si radunano e cominciano a scorrazzare, come gazzelle impaurite  nella savana prima dell’attacco  del leone… Ecco l’errore che avevamo commesso, inconsciamente eravamo scivolati nella bambagia, come pecore paffute alla ricerca del caldo ovile: invece il Leone con i ruggiti sotto forma di tuoni ci ricordava che anche quest’anno la pelle, la buccia, il lesso doveva essere conquistato.. Nulla viene a gratis..Roarr!

E quindi, mi rivedo sul crinale fra Strofinatoio e Cancellino, viottolino di mezzo metro, con dirupo di qua e di là, sul filo di un rasoio ad asciugar parole che oggi ho steso e mai dirò.(cit. G.Sangiorgi), mentre ricominciava a  fischiare il vento (era l’ora…), gonfiava la tempesta e sopratutto zot zot fulminacci a poppa ti spingevano ad andare, ma anche a pensare: certo se mi becca un fulmine, muoio in un nano secondo, senza nemmeno accorgermene, senza dire bau.. Ma poi scaccio via questi strani pensieri, e come in una pennica pomeridiana che evolve in incubo infernale: ancora tanta spinta a piedi in salita, due boccate in discesa, paesaggi a 45 gradi come triangoli rettangoli, un sacchetto di plastica gigante con un casco e due gambine called Gallio, mugugni ed insubordinazioni, una sottile linea rossa da ripassare con la bic perché un po’ sbiadita..

Mi sveglio col caldo di San Marcello, a bere coca e gustare il granulato sulle note dei NewTrolls .. e mi convinco che non era stata ne’ la carezza nella sera ne’ la voglia di avventura che ci aveva guidato a valle … era stato invece il graffio del Leone, come una zampata amichevole ma sempre poderosa, come un consiglio del grande vecchio, a ricordarti che se lo vorrai, ci può essere sempre un BIG WEDNESDAY, in mezzo a tanti giorni da pecore…..🐏🐏🐏🦁🚵🏼🐏🐏🐏

 

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Il pomeriggio

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