Pozza di Fassa – Soldanella – Val S. Nicolò – cascate S. Nicolò – strada Rusci – sent. Sora La Crepa – Malga Monzoni – Malga Aloch

Partecipanti: Luca_R, Gianni_M

Rimasti soli io e Luca (Lino è salito a qualche passo), visto che oggi volevamo ripartire nel primo pomeriggio, abbiamo trovato una traccia di un giro non molto lungo ma che alla fine si è rivelato niente male.

Si inizia a salire su asfalto fino al ristorante La Soldanella, da lì (per seguire esattamente la traccia) rimaniamo su asfalto (fortunatamente vietata almeno al traffico privato) in una valle piuttosto stretta con salita non indifferente ma che poi si apre in una valle molto soleggiata.

Arrivati al Rifugio Malga Crocifisso ci manteniamo sempre su asfalto, concedendoci qualche divagazione su strade sterrate laterali fino ad arrivare alla Baita Ciampé, dove finalmente cessa l’asfalto.

Da lì, in nemmeno 2 km si arriva alle cascate, prima però abbiamo voluto provare l’inizio del sentiero che porterebbe al passo S. Nicolò (che poi riscenderebbe ad Alba) e confermiamo che va portata la bici a piedi (parlano di 30 minuti).

Il fondo valle è tutta una corona di vette oltre i 2600 mt e da una stretta insenatura viene giù per centinaia di metri la cascata.

Dopo un po’ di riposo, riprendiamo il percorso, questa volta scendendo sul lato sinistro della valle e, una volta attraversato il torrente, il sentiero diventa una facile discesa su sterrato e iniziamo a chiederci come il percorso potesse essere di 1000 mt di dislivello visto che eravamo a 600.

La risposta ce la da il sentiero stesso che, una volta avvicinatosi ad un guado da cui si tornerebbe sull’asfalto, piega a sinistra in salita in una valle laterale e ci porta a un single track chiamato sentiero “Sora La Crepa” che ci costringe a diversi pezzi a piedi, ed anche a chiederci “ma dove siamo finiti?”

ma dopo non molto il sentiero sbuca in una radura che ci porta ad un bivio da cui avremmo potuto tornare subito in giù, solo che alla Malga Monzoni non manca molto e allora decidiamo di risalire in una valle molto arcadica dove non c’era assolutamente nessuno e si sentiva solo il vociare di bambini in lontanaza (che poeta!)

da lì, in poco tempo, attraversando un ponte siamo poco sotto alla malga, ci andiamo, ci riforniamo di acqua “marmata” e poi torniamo in giù.

La strada torna quasi subito asfaltata e ci lanciamo giù veloci, tant’è che saltiamo il percorso lungo il fiume. In poco tempo siamo alla Soldanella ma… ancora non siamo a 1000 mt di ascesa e siccome non è tardissimo (12:30) continuiamo nel percorso nel bosco che risale e ci porta… a metà della pista Aloch, da cui si domina Pozza.

A quel punto non era più così presto e decidiamo di andare a mangiare direttamente da Michele (“tanto chi vuoi ci sia a Pozza di giorno?”), solo che fare lo sterrato che costeggia la pista ci sembrava troppo in pendenza e allora decidiamo di continuare ma lo sterrato diventa un single track nel bosco fino alla Malga Aloch dove troviamo un sacco di gente a pranzo e, non contenti, invece che girargli intorno per cercare la strada, continuiamo nel bosco su un percorso nemmeno facilissimo fino finalmente a scendere sulla ciclabile.

Come finale risaliamo dentro Pozza fino al ristorante che… ha una coda di almeno 20 persone in attesa e allora ovviamo con la pizzeria accanto all’albergo.

Il nostro mini-SpoNpatour è terminato!