Riflessioni su “cos’è lo SpoNpa nel 2018”
Persiste, resiste …..imperversa!
Questa strana bestia, dal nome buffo, dall’etimologia incerta e della grammatica zoppicante, comincia a sibilare nell’aria verso maggio, nelle nostre case, quando si fanno i programmi, come una pietra miliare che regola il flusso e da cui dipendono gli altri avvenimenti importanti della vita routinaria, come succede per i ponti, le vacanze estive, i mercatini, Fiorentina-Juve e via e via…
Ma la cosa grande è che la parola SpoNpa la senti pronunciare dalla moglie o dai figli, con naturalezza, come se fosse sempre esistita nel lessico familiare, che non ha bisogno di altre spiegazioni (come diceva una pubblicità di quando ero piccolo: “SpNpa, basta la parola!”) e che racchiude dentro tutto il fardello di conseguenze, implicazioni e stravolgimenti, ormai però conosciute, accettate, sdoganate…
Ecco, questo è il segno dello sdogamento dello SpoNpa, dell’affrancamento…. non più carbonara associazione di adepti impauriti che si ritrovano di nascosto in capannoni freddi nei dopo cena del lunedì, e che ardiscono pronunciare l’evento solo due giorni prima della partenza, dopo aver compiuto da mesi le peggiori corveé e i più improbabili regali per propiziare la concessione…ora invece no, lo SpoNpa è alla luce del sole, libero e legalizzato, vivo e vegeto fra di noi…. Que viva la SpoNpa!
E poi arriva l’estate … e le complicazioni conseguenti… Le concessioni agli ozii e ed ai bagordi lasciano strascichi ed impegnano la coscienza, nel duro conflitto fra rimorsi e rimpianti per quello che sarebbe potuto essere e che invece mai sarà … (in termini di peso, preparazione, intenzioni e buoni propositi…).
Ma finalmente c’è settembre, il mese della prova, del giudizio, dell’Armageddon…
Numeri, numeri di chilometri di dislivello di calorie…. nomi di località e rifugi che ripeti con nonscialans nei discorsi quotidiani, come filastrocche, improvvisamente familiari ma che fino a ieri mai sentiti … tutto rintrona le tue poche certezze ma poi, dal momento che ti ritrovi alle due del giovedì al parcheggio del Carrefour, ecco che invece tutto apapre chiaro… si apre un mondo, anzi “il nostro mondo”, la splendida back-door che si richiuderà inesorabilmente la domenica sera e che per questo ti affretterai ad imboccare per ritornare al presente….
E poi sei a posto…in pace col mondo, ti senti superiore, hai raggiunto il Nirvana…
L’epitaffio dello SpoNpa è già stato scritto e scolpito: ”per sei mesi lo aspetti, per sei mesi te lo godi..” .. non aggiungo altro, se non recitare insieme a tutti voi il ritornello di questa preghiera laica, ricavata parafrasando il buon Venditti.
DIMMI COS’E’ COS’E’…
GRAZIE SPONPA,
CHE CI FAI SUDARE E ABBRACCIARE ANCORA
GRAZIE SPONPA, GRAZIE SPONPA,
CHE CI FAI VIVERE E SENTIRE ANCORA
UN’EMOZIONE NUOVA…
Antonio
